Da volontaria a ricercatrice

Buongiorno!

Dopo vari mesi in cui mi sono impegnata come volontaria in Italia, mi piacerebbe condividere in questo articolo la mia esperienza personale e le conoscenza che ho ottenuto attraverso il progetto M.A.R.E.

Nel progetto M.A.R.E., parte del lavoro è dato in funzione delle tue abilità e conoscenze. Quindi oltre partecipare nelle attività principali, ho avuto l’opportunità di gestire un paio di piccoli progetti di ricerca scientifica nella baia di Ieranto. Questa esperienza mi ha permesso di essere in contatto con la mia passione, mentre raccoglievo delle conoscenze e delle abilità utili per il mio futuro professionale.

Foto da Anas Zina

La baia di Ieranto è una delle zone conservate in miglior modo di tutta l’AMP Punta Campanella grazie alla presenza dei volontari del progetto M.A.R.E. e degli operatori del parco. Si può accedere alla zona sia via terra che via mare. In quest’ultimo caso l’accesso è limitato: a parte di poche eccezioni, la navigazione a motore non è autorizzata, e l’ancoraggio è assolutamente vietato. Queste restrizioni permettono di ridurre l’impatto umano sulla baia e di proteggere i suoi ecosistemi e la sua biodiversità.

(Foto da @tinapiro_en Instagram)

Il primo progetto che ho coordinato insieme ad Andrea Ivančić (collega volontaria dalla Croazia) è stato il campionamento della comunità di alghe e il sviluppo successivo di un erbario marino della baia. Questo progetto è nato con lo scopo di aggiornare nostra collezione e migliorare nostra conoscenza sulle specie presenti nella baia. Per realizza questo progetto abbiamo seguito due fasi: la prima è stata il campionamento con snorkeling, poi l’identificazione degli esemplari campionati. La seconda fase è stata la pressatura e l’essiccazione delle alghe, effettuata con una pressa fatta di legno, tessuto di cottone e di carta di giornale. Questo servizio ha migliorato significativamente la mia capacità per riconoscere diverse specie di alghe e mi ha permesso di fare attenzione agli richiesti di logistica, dato che sono stata la responsabile dell’organizzazione del materiale necessario per portare il progetto avanti.

Foto nel campo, nella baia di Ieranto
Risultato dell'attività di laboratrio nella baia di Ieranto (Fotgrafie da Paul)

Il secondo progetto che ho gestito con Mimì Sgambatti (coordinatore del progetto M.A.R.E) è un censimento visuale dei pesci, utilizzando il protocollo MPA Engage. MPA Engage è un progetto coordinato dal Consejo Superior de Investigaciones Cientificas (CSIC) che propone 11 protocolli per valutare l’impatto del cambiamento climatico in aree marine protette. I protocolli permettono alle AMP del Mediterraneo di valutare l’impatto del cambiamento climatico nel area protetta attraverso il monitoraggio dei diversi componenti del ambiente (come la temperatura, la Posidonia e i pesci) e anche raccogliendo conoscenze ecologiche locali grazie a delle interviste con subacquei e pescatori esperti.

I vari protocolli sono stati distribuiti tra i volontari interessati nel nostro progetto, ognuno coordina uno o due, mentre ci aiutiamo tra di noi per la raccolta dei dati. Per l’AMP Punta Campanella, è stato il primo anno di partecipazione nel programma del MPA Engage, ma vorremmo supervisionare l’implementazione di questi protocolli ogni anno, per i futuri volontari, per poter raccogliere dati con l’obiettivo di capire come reagisce la baia di Ieranto al cambiamento climatico. Questo progetto è stato fruttuoso perché mi ha fatto acquisire esperienza nell’implementazione dei protocolli di ricerca, migliorando la mia capacità di fare immersioni scientifiche e di campionare.

Entrambe esperienze mi hanno fatto crescere, per migliorare competenze utili nel mio ambito professionale, accumulando conoscenza e fiducia in me stessa, mentre ho imparato a lavorare in squadra.

Claudia Gaspar García