Fioritura della Posidonia : un evento pieno di speranza

La Posidonia oceanica è una specie endemica del Mar Mediterraneo. Questa fanerogama di grandi dimensioni e a crescita lenta si sviluppa su rocce e fondali sabbiosi in acque pulite, dalla superficie a oltre 40 metri di profondità (Hemminga e Duarte 2000). La posidonia costituisce formazioni caratteristiche chiamate “praterie di posidonia” o “letti di posidonia” che sono habitat molto importanti nell’ecosistema marino. Queste estese praterie forniscono habitat e nutrimento a molte specie di pesci, crostacei, molluschi, briozoi ed a molte specie di piante. Le foglie della Posidonia riducono la velocità della corrente proteggendo la spiaggia dall’erosione e le praterie producono anche grandi quantità di ossigeno attraverso la fotosintesi, contribuendo all’assorbimento delle emissioni di CO2 grazie alla sua elevata capacità di fissazione del carbonio. Per la sua importanza, le praterie di posidonia costituiscono un habitat protetto dalla legge europea (Habitat prioritario nella Direttiva ‘Habitat’ 92/43/CEE). Purtroppo, negli ultimi decenni le praterie di posidonia stanno subendo una regressione, soprattutto a causa della pesca a strascico e dell’ancoraggio, due attività che causano gravi danni alle praterie.

La Posidonia si propaga principalmente attraverso la riproduzione vegetativa tramite l’allungamento dei rizomi e le talee. Tuttavia, la Posidonia può anche riprodursi per via sessuale, il che aumenta la ricombinazione genomica, favorendo l’adattamento e aumentando la resilienza della specie ai cambiamenti ambientali. Possiamo quindi affermare che la Posidonia può fiorire anche sotto il mare, evento che si verifica di rado, in autunno, ogni cinque-dieci anni. I fiori sono ermafroditi, cioè maschi e femmine allo stesso tempo. I frutti richiedono dai 6 ai 9 mesi per maturare. Tra maggio e luglio si staccano e galleggiano per un po’, per poi finire sulle spiagge.

L’anno scorso il progetto M.A.R.E. ha partecipato a un’indagine per raccogliere informazioni e campioni di Posidonia per conto del Ministero della Transizione Ecologica italiano. L’indagine è stata condotta nell’Area Marina Protetta Regno di Nettuno, che comprende le isole di Ischia, Procida e Vivara. Durante lo svolgimento di questa attività, a fine ottobre e novembre, abbiamo osservato un grande evento di fioritura che si stava verificando non solo nel Regno di Nettuno ma anche a Punta Campanella, come abbiamo scoperto in seguito. Le misurazioni effettuate nel Regno di Nettuno indicavano un’alta densità di fiori: abbiamo trovato da 10 a 30 fiori di Posidonia in quadratini di 40 cm x 40 cm. Questa abbondanza di fiori ha avuto come conseguenza una grande produzione di semi, che sono finiti sulle spiagge in grandi quantità, e questo è ciò che osserveremo prossima primavera nel litorale campano. Vi invitiamo ad aprire gli occhi durante le vostre passeggiate in spiaggia per osservare questo insolito fenomeno. Sulla spiaggia si trovano i frutti della Posidonia, le cosiddette “olive di mare”.

Ma perché questo accade? Studi sulla Posidonia marina suggeriscono che la fioritura è principalmente legata alle alte temperature e, in effetti, Ruiz et al. (2018) hanno scoperto in uno studio sperimentale che l’esposizione al calore può servire come innesco primario della fioritura nella Posidonia. Normalmente, le temperature molto elevate stressano la Posidonia, inibendone la crescita. Pertanto, per una pianta sessile, la produzione di semi è la migliore strategia di fuga per superare le condizioni di stress. È probabile che fattori diversi dalla temperatura ambientale, tra cui fattori genetici, fisiologici e legati all’età, siano coinvolti nel determinare della fioritura. Nonostante non tutti i fattori che influenzano questo fenomeno siano ben compresi, la fioritura della Posidonia sembra essere una strategia di speranza nel contesto del riscaldamento globale. C’è un notevole spazio per l’ottimismo, poiché sembra che la nostra stimata fanerogame possano rispondere all’aumento della temperatura in modi più plastici, più complessi e potenzialmente più resilienti di quanto immaginato in precedenza. Nonostante non siano state pubblicate prove scientifiche di questo evento straordinario avvenuto lo scorso anno, esperti come Gabriele Procaccini della Stazione Zoologica Anton Dohrn (Napoli) hanno confermato che l’abbondanza di fiori è qualcosa che non si era mai visto in quest’area. Se siete interessati a saperne di più su Posidonia e su questo straordinario evento, vi invitiamo a guardare il seminario “Le Praterie sommerse del Mediterraneo” della Stazione Zoologica Anton Dohrn.

Claudia Gaspar García

Bibliografia

Hemminga, M. A., & Duarte, C. M. (2000). Seagrass ecology. Cambridge University Press.
https://www.cambridge.org/core/books/seagrass-ecology/53A7465F196885C57CF1977DF226C77D
https://books.google.it/books/about/Seagrass_Ecology.html?id=uet0dSgzhrsC&redir_esc=y

Luque, Á. A., & Templado, J. (2004). Praderas y bosques marinos de Andalucía. Junta de Andalucía, Sevilla.
https://uicnmed.org/bibliotecavirtualposidonia/wp-content/uploads/2014/12/Praderas-y-bosques-marinos-de-Andalucia_Praderas-marinasF_Intro-y-Posidonia-oceanica_Part1.pdf

Ruiz, J. M., Marín-Guirao, L., García-Muñoz, R., Ramos-Segura, A., Bernardeau-Esteller, J., Pérez, M., Sanmartí, N.,Ontoria, Y., Romero, J., Arthur, R., Alcoverro, T. & Procaccini, G. (2018). Experimental evidence of warming-induced flowering in the Mediterranean seagrass Posidonia oceanica. Marine pollution bulletin134, 49-54.
https://www.szn.it/images/pubblicazioni/97._Ruiz_et_al_2017.pdf

Procaccini, G. (2022, June 9). Le Praterie sommerse del Mediterraneo [Video file]. Stazione Zoologica Anton Dohrn, Napoli. Retrieved from
https://www.youtube.com/watch?v=KhEXIdFlnJQ