Le Olive della Baia di Ieranto

Per questa ultima settimana di settembre, nella baia di Ieranto, è arrivata la stagione delle olive. Così il lunedì, il FAI (Fondo Ambiente Italiano) ha iniziato il loro lavoro e ci ha invitato mercoledì a raccogliere le olive mature* degli alberi della gardino con loro.

*dal colore giallo al colore viola, all’oliva di un bellissimo nero lucido

 

Arrivati nella baia di Ieranto, abbiamo visto i lavoratori ei volontari del FAI da diverse parti d’Italia (Milano, Bologna, Genova …) già in azione con il frutto degli ulivi. Siamo rimasti colpiti dal lavoro che fanno.

Era la prima volta che vediamo veramente le raccolte di olive tradizionali italiane, perciò siamo stati davvero entusiasti di farlo. Ci siamo uniti, ci siamo seduti sulle reti da raccolta e poi abbiamo iniziato.
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Innanzitutto tagliano i rami per in modo che possiamo avere accesso ad essa.
Due raggazzi hanno usato il rack elettrico per facilitare la raccolta. Ho provato: dovete tenere duro e mettere lo strumento nei rami per far cadere le olive ;)

Dopo aver preso un ramo e con le nostre mani abbiamo rimosso le frutti dell’olivo. Nel tempo potevamo vedere le reti coperte di verdi e olive nere.

Adesso mezzogiorno era il momento di mangiare. Il salvatore ci ha preparato gentilmente durante questo periodo, dalla pasta… all’olio d’oliva, all’aglio e al prezzemolo. Era troppo bello! Abbiamo mangiato tutti insieme sotto la sua piacevole veranda con una bella vista di Ieranto (e le barche in lontananza), bevendo buon vino.

Dai ! Vieni il momento di continuare quello che abbiamo iniziato: prendiamo le olive in mano.

Abbiamo usato tecniche diverse : con le mani (manuale) o un rastrello (attrezzo). La mia tecnica preferita è infine con le mani. Per me è più naturale e mi piace essere direttamente in contatto con la natura. La natura ha il potere per purificarti, essere rifornita per ringiovanire te stesso, per rigenerarti! Cosa meglio di essere nel mezzo delle radici del Mediterraneo.

  

 

 

 

Il responsabile dei giardini del FAI, Umberto è anche presente! Mi ha parlato di un fiore che apprezza molto: rosa di bourbon importata da Bonaparte, sulla mia isola della Riunione.

Tutte le olive recuperate, raccogliamo la rete per portare le olive insieme e metterle in un sacchetto di tela.

L’ultimo passo per noi è portare i sacchetti di oliva al piattaforma, dove una barca è venuta appositamente per raccoglierli per trasportarli al mulino per produrli in olio d’oliva o in altro.

 

Una domanda sul luogo: per la vendemmia, perché aspettare che l’oliva sia matura?

 

Un olio maturo darà un olio più morbido e più abbondante che manterrà per un tempo più breve. Un’oliva verde dà un olio più fruttato e più tipico, che manterrà meglio ma sarà meno abbondante.

* Sapete che l’olivo è stato coltivato per almeno 3.500 anni prima della nostra epoca e che possiamo usare le sue foglie per disinfettare ferite cutanee e può ridurre leggermente la pressione sanguigna ?!

Grazie per questa grande e divertente giornata FAI e volontari !

  • BONUS – Il mio ultimo giorno a Ieranto