Distribuire i nostri giornalini

Disegniamo e scriviamo i nostril giornalini per informare la gente sul nostro progetto in un modo più diretto rispetto al nostro sito internet. Infatti, distribuendo il nostro giornalino, possiamo incontrare le persone dei paesi vicino Nerano ed anche visitarli.

Per esempio siamo andati a Sant’Agata, un paese dove sono già stato, ma dove non avevo mai fatto una passeggiata. Devo ammettare che se non avessi dovuto distruibire i nostril giornalini, sarei rimasto tutta la giornata in quest’incredibile gelateria – pasticceria di fianco alla chiesa ma di cui ho dimenticato il nome (ovviamente). Il gelato era meraviglioso, questo lo ricordo vividamente.

Se sei un ragazzo, prega affinché una ragazza ti aiuti ad attaccare i giornalini sulle vetrine dei negozi. La maggior parte dei commercianti con cui abbiamo parlato erano uomini e  vi posso garantire che la loro reazione era molto meno entusiasta quando parlavo con loro rispetto a quando parlava Tanne.

Mi guardavano con le mascelle serrate, con le sopracciglia alzate e si appogiavano spesso sul bancone. Anche un cieco avrebbe potuto vedere la noia nei loro occhi. Comunque, quando Tanne parlava con loro, aveva tutta la loro attenzione. Io, intanto, provavo a non muovermi e a non fare rumore per non rompere l’incantesimo. Ad un certo punto, Tanne mi ha detto che avrei dovuto parlare anche io, dato che parlo italiano meglio di lei. Ho risposto che era una ragazza, che era più bella di me e che, per attaccare il massimo numero di giornalini, lei avrebbe dovuto continuare a parlare con i commercianti.

Siamo stati fortunati: la gente generalmente ci ha incorrgiati e ci ha lasciato attaccare i nostri giornalini sulle loro vetrine. Alcune persone ci hanno chiesto del nostro progetto e delle cose che facciamo. Essere andati a Sant’Agata è stata chiaramente un’ottima idea: dato che non passiamo molto tempo lì, abbiamo avuto l’opportunità di parlare con persone che non conoscevano il nostro progetto.

Dopo aver distribuito i nostri giornalini, era arrivata l’ora di tornare a Nerano e attaccare altri giornalini a Marina del Cantone. Ma prima avremmo dovuto prendere il pulmman. Abbiamo perso il primo bus perché non si è fermato alla fermata abituale. Poiché era sabato, abbiamo dovuto aspettare il pullman successivo più tempo del solito. Questo pullman era ovviamente in ritardo. Tanne ha detto che saremmo dovuti tormare a casa facendo l’autostop. Non faccio mai l’autostop per lo stesso motivo per il quale non ho voluto parlare molto con i commercianti. Ecco perché non porto MAI gli infradito quando non sono a casa: mi tocca andare sempre a piedi se perdo l’autobus.

Fortunatamente, un impiegato del caseifcio di Termini che avevamo gia incontrato è passato vicino a noi, ci ha fatto un cenno (non ho notato niente) e Tanne ha iniziato a correre. L’ho guardata per alcuni secondi pensando che fosse proprio pazza fino a quando l’ho sentita urlare all’impiegato “Aspetta, per favore!”. Ho capito che avrei dovuto correre per alcuni secondi se non volevo camminare per parecche ore. Sembra contraddittorio, ma la mia pigrizia mi ha dato la voglia di fare uno sforzo.

Da un lato ero riconoscente all’impiegato perché ci stava portando a casa, ma dall’altro il profumo della mozzarella nella macchina mi faceva venire fame. Non potevo tollerare quel profumo e l’idea di non poter mangiare la mozzarella. Quindi ero contento di uscire finalmente della sua macchina.

Abbiamo preso i giornalini a casa e siamo andati a piedi a Marina del Cantone per attaccarli. Ho lasciato di nuovo parlare Tanne per la stesso motivo per cui ha parlato lei a Sant’Agata ed anche perché il tasso di zucchero nel mio sangue era pericolosamente basso. Ho fatto un’unica richiesta: avremmo dovuto attccare l’ultimo giornalino in un ristorante, cosi avremmo potuto fermarci e mangiare. La gente a Marina del Cantone ci conosce, quindi non ci ha fatto domande sul progetto, molte persone invece hanno accettato di prendere molti giornalini, complimentandosi con noi per il progetto. A qualcuno potrebbe non sembrare molto, ma questo ha reso la nostra giornata speciale.

Giù sono i nostri giornalini :

E il primo.
E il primo.

 

E il secondo.
E il secondo.

 

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