Il Fondo Ambiente Italiano

Come non parlare del FAI nel nostro blog? Vergogna!

Infatti, senza il Fondo Ambientale Italiano non sarebbe possibile lavorare nella sublime Baia di Ieranto. Per darvi alcune informazioni, il FAI è stato creato nel 1975 e ha salvato, restaurato e aperto al pubblico importanti testimonianze del patrimonio artistico e naturalistico italiano. Il loro obiettivo per il sito della Baia di Ieranto é stato duplice. Il primo obiettivo é stato il restauro delle struttore dell’ex Cava dell’Ilva-Italsider, il secondo é di lunga durata: provvedere alla conservazione del posto per salvaguardare l’equilibro tra la cultura e la storia del paese di Nerano e tra la geologia, la fauna e flora. La Baia di Ieranto é stato un posto di lavoro fino al 1950 per i minatori che scavavano la montana per portare il calcare a Bagnoli (città vicino Napoli) dove era sita tra 1900 e 1950 l’acciaieria. Dopo questo periodo, con la chiusura dell’acciaieria, la Cava di calcare della Baia di Ieranto é stata chiusa, lasciando un posto vuoto nonostante la sua la bellezza. Nel 1986, a seguito della donazione da parte dell’Ilva-Italsider delle strutture della Cava, il FAI ha restaurato il sito e le strutture e ha ripiantato la flora della macchia mediterranea per dare piu valore alla Baia di Ieranto. L’inaugurazione del sito è stata nel 2002 e oggi lavorano li Antonella de Angelis, coordinatrice FAi, e Domenico Sgambati, responsabile in loco dell’Area Marina Protetta Punta Campanella.

Antonellahttp://www.fondoambiente.it/index.aspx

 Sinda M

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